Onde
performance in produzione
da un'idea di Compagnia Teatrale Petra
curatela Vania Cauzillo, Antonella Iallorenzi, Alessandra Maltempo
con Graziana Palazzo, Laura Sacco, Margherita Valtorta
composizione Tommaso Ussardi
musiche dal vivo Claudio Cauzillo
design delle scene Gabriella Mastrangelo, Antonio Guerrieri
realizzazione scene Veronica Scardillo in collaborazione con Officina Creativa S.C.S. Made in Carcere MATERA
cura tecnica Angelo Piccinni
co-produzione di Compagnia Teatrale Petra, Compagnia Teatrale L'Albero, Orchestra Senzaspine
liberamente ispirato a Suzy Lee, L’onda, Corraini Edizioni (© 2008 Suzy Lee)
performance realizzata nell’ambito del progetto “Grow Inclusive Opera”
di Senzaspine, L’Albero, Music World Academy e Teatro Duse
sostenuto dal programma Boarding Pass Plus 2022-2024 del Ministero della Cultura
“Onde” è la seconda tappa di una trilogia di ricerca e produzione artistica sul tema del limite della Compagnia Teatrale Petra ispirato ai Silent Book dell’illustratrice coreana Suzy Lee, un progetto destinato ad un pubblico di bambini e ragazzi e nello specifico a tre diverse fasi di crescita alle quali vengono dedicate tre differenti performance. Dopo IN totheborder (tratto dal testo "Ombra"), questo secondo lavoro si ispira al libro “L'Onda” in cui l’autrice racconta una storia semplicissima e allo stesso tempo complessa: quella di una bambina e del suo incontro con il mare che la porta ad attraversare un confine, a fare esperienza, a conoscere.
Lo spettacolo nasce da un lavoro di ricerca musicale (artistica e pedagogica) specifico sulla fascia 0-3 anni per la creazione di un’opera musicale fruibile non solo attraverso l’udito, ma anche la vista, il movimento, il tatto e sviluppato all’interno del Progetto “Grow - Inclusive Opera” e finanziato all’interno del programma Boarding Pass Plus 2022-24 del Ministero della Cultura.
In “Onde” il mare è l’elemento naturale che contiene e risveglia una serie di emozioni e stati d’animo contrastanti: la curiosità, la fascinazione, la voglia di giocare, ma anche l’ignoto, la paura, il bisogno di scappare.
Ma il mare, attraverso quello che è lo strumento di esplorazione e di conoscenza del sé e del mondo che è del gioco, segna anche il confine tra reale e immaginario. Il limite, quindi, non come linea invalicabile, ma come superamento necessario alla trasformazione che cambia e lascia sempre in dono un tesoro da custodire.